lunedì 29 gennaio 2007

FANATISMO E DIALOGO

Quando in Italia ci sono associazioni estremiste che strizzano l’occhio alla poligamia chiedendone il riconoscimento giuridico, quando un Paese antisemita come l’Iran definisce “buoni” i rapporti con il nostro governo, allora non possiamo meravigliarci dei messaggi che qualche imam “moderato” rivolge ai fedeli, esortandoli a picchiare le mogli che si ribellano e a considerare le donne come esseri senza anima. Questa è solo una piccola parte di un mondo che a stento conosciamo: non sappiamo quanti sono gli “imam” presenti sulla nostra penisola, quanti e dove sono i centri di preghiera islamici e soprattutto cosa viene predicato e quali contenuti vengono divulgati. Mentre nella maggior parte dei Paesi islamici gli imam sono controllati da un’autorità statale, in Italia non c’è alcun tipo di controllo e chiunque può proclamarsi guida spirituale e veicolare messaggi molto pericolosi, influenzando in modo negativo le persone più deboli. E spesso, travisando e deformando l’Islam, elaborano concezioni che trovano nella religione solo un pretesto o una giustificazione. Il dato di fatto è che il “fondamentalismo” mina le società in cui riesce a radicarsi, arrivando a negare i diritti delle persone, soprattutto delle donne, fomentando l’odio religioso e impedendo il confronto e la convivenza civile tra persone che appartengono a culture profondamente diverse....

giovedì 25 gennaio 2007

ERBA E IL GRANDE CIRCO MEDIATICO

La strage di Erba ha rappresentato una vicenda che ha lasciato il segno nelle nostre coscienze e nel nostro cuore, perché nulla può scuoterci, indignarci e farci infuriare quando persone innocenti vengono ammazzate in modo brutale, soprattutto quando fra queste c’è un bambino al quale i “mostri della porta accanto” hanno tagliato la gola.
A qualcuno sarà rimasto impresso il dolore di chi è rimasto impotente a piangere le vittime, ad altri la figura inquietante dei vicini di casa, rivelatisi feroci assassini. Tanti saranno stati colpiti dal fatto che in Tunisia la legge islamica ha impedito ai parenti delle vittime di assistere al rito funebre e molti ancora dalla figura del tunisino, marito e padre delle vittime, arrestato per spaccio di droga e poi liberato tramite l’indulto, accusato in primis di avere commesso il reato e successivamente assolto. Lui che, apparentemente senza scomporsi, presenzia a trasmissioni televisive varie per raccontare la sua storia e il suo dolore. E l’accusa rivolta ad Azouz di avere stipulato un vero e proprio contratto per la vendita delle foto con le esequie di moglie e figlio è solo l’ultimo atto di una vicenda orribile.
Una storia complessa che ha posto alla ribalta le problematiche di una convivenza tra persone di paesi e culture diverse, dove tutto è stato risucchiato, consapevolmente o meno, dal “circo mediatico” che si è scatenato intorno alla tranquilla cittadina di Erba.
Ritenete che sia giusto tornare quotidianamente a parlare di Erba, di Azouz in nome di un diritto di cronaca che spinge a cercare i retroscena più torbidi della vicenda o che, a questo punto, per rispetto di chi non c’è più, far calare finalmente il silenzio senza far sì che ex cattivi, redenti da uno schermo televisivo, diventino i nuovi eroi del tubo catodico ?

lunedì 22 gennaio 2007

L'EUROPA DEI POPOLI

Dal primo gennaio 2007 Romania e Bulgaria sono entrate in Europa e secondo le statistiche ben 105 mila romeni all’anno arriveranno nel nostro Paese.
La sensazione è che spesso si concepisca l’Unione Europea come un insieme di “Stati” e di confini politici che vengono spostati o annullati. Quello che manca è percepire l’Europa come un insieme di “popoli”, l’uno differente dall’altro in modo sostanziale per storia, stile di vita, abitudini, cultura. In questo “gioco dei confini” non possiamo trascurare il ruolo centrale occupato dalle popolazioni, altrimenti sarà impossibile raggiungere una vera integrazione e una convivenza che sia piena e paritaria. Il nostro obiettivo è avere un’Europa dei popoli, dove sia rispettato appieno il concetto di sovranità popolare che ormai vige in tutti gli Stati definiti democratici. Ognuno di noi deve essere coinvolto nelle scelte di fondo che lo riguardano, perché nessuno, dall’alto, può imporci di modificare da un giorno all’altro quello che siamo o il nostro passato….

giovedì 18 gennaio 2007

A.A.A. GIUSTA GIUSTIZIA CERCASI

Concedere gratuitamente sconti di pena ad un clandestino che si è macchiato di un delitto brutale ed efferato solo perché, a giudizio di qualcuno, è stato abbruttito dall’emarginazione e dall’arretratezza culturale, accorgersi solo ora che un individuo, accusato di terrorismo e poi assolto, è veramente un terrorista e non un guerrigliero, delinquenti rimessi in libertà grazie all’indulto…..Tanti casi di cronaca affollano pagine di giornali e notiziari televisivi…
Ma esiste ancora una “giusta giustizia”?