domenica 25 marzo 2007

FIGLI DELLA VIOLENZA

Un programma televisivo. L'inquadratura è tutta per due graziosi bambini, seduti su due ingombranti poltrone nere. Sembrerebbe tutto normale. Ma la conversazione assume i contorni di un interrogatorio. I due innocenti parlano di come loro madre si sia fatta saltare in aria uccidendo cinque ebrei. E, incalzati dall'adulto presente in studio, recitano una simpatica poesia su quanto sia bello il martirio. Scene agghiaccianti. Una squallida opera di propaganda religiosa-politica. Il fondamentalismo islamico che sfrutta due innocenti, che piega le menti più deboli. Bambini rubati alla loro innocenza. Come pensate si possa intervenire per evitare che scene come queste siano considerate "normali" da buona parte del mondo islamico?

lunedì 19 marzo 2007

QUANDO LEALTA' FA RIMA CON RISPETTO

Un uomo politico che ricopre incarichi istituzionali molto importanti, affidatigli dal partito o movimento politico a cui appartiene, è chiamato ad essere, non solo coerente con se stesso e con la propria storia personale, ma anche leale e rispettoso degli ideali e dei valori incarnati dal partito che rappresenta.
Ritenete che sia giusto, per un uomo politico, cercare di rispettare fino in fondo le decisioni prese in seno al proprio movimento, affrontando talvolta sacrifici personali, oppure ritenete sia comunque corretto abbandonare alla prima difficoltà o incomprensione un partito politico che in molti casi ti ha premiato con un prestigioso incarico istituzionale?
Non pensate che, troppo spesso, i personalismi facciano perdere di vista l’obiettivo che ogni uomo istituzionale dovrebbe avere, allontanando i cittadini dalla politica?

lunedì 12 marzo 2007

PIU' RISORSE SUL TERRITORIO

Partendo da quanto enunciato dal Titolo V della Costituzione - in particolare dall’art. 119 - , ritenete corretto che ciascuna Regione possa avere la possibilità di trattenere sul proprio territorio parte dei tributi che attualmente vengono trasferiti allo Stato centrale?

mercoledì 7 marzo 2007

SEGNALI DI FUMO DALL'AFGHANISTAN

Nell’ambito della discussione circa il rifinanziamento della missione in Afghanistan, tiene banco la questione legata al commercio di oppio. Qualcuno della maggioranza ritiene infatti che sia necessario attuare eventuali programmi di riconversione delle colture illecite di oppio in Afghanistan in colture legali, ai fini di una sua utilizzazione per le terapie del dolore. E detto questo si è scatenato di tutto: chi afferma che in questo modo si legalizza il commercio dell’oppio, chi dice che così verrà alimentato il commercio di armi e chi sostiene che in questo modo proprio i più giovani resteranno vittime di un’economia incentrata sulla vendita di droga. Pensate che sia giusto procedere alla commercializzazione dell’oppio afgano per la terapia del dolore o pensate che i dubbi espressi in merito siano sensati?